Mandorla di Toritto – Filippo Cea

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La mandorla autoctona Pugliese. E’ antinvecchiamento e riduce il colesterolo. Stiamo parlando della Mandorla di Toritto.

Dal sapore dolce, intenso ma allo stesso tempo equilibrato. Con bassissima acidità, spiccata pastosità, e note di burro finali al gusto.

 

Storia

Toritto è un piccolo comune a pochi km dalla costa Barese. Sulle sue terre, fino a qualche secolo fa, si estendeva un bosco enorme. Al suo interno si rifugiavano i tanti briganti interessati a saccheggiare le carrozze in viaggio da Roma a Bari. Proprio per questo, dopo l’Unità d’Italia, i Piemontesi decisero di abbattere la maestosa foresta.

E’ grazie a questo abbattimento che ci sono stati gli innesti delle primi mandorli, su di una terra fertile e ricca di humus.

Le varie cultivar prendono il nome da illustri cittadini Torittesi, “Antonio de Vito”, “Genco”, e “Filippo Cea” (di cui sopravvive ancora la pianta madre). Quest’ultima è la più diffusa, ed è tutt’oggi presente lungo il territorio della Murgia Barese.

 

Caratteristiche e raccolta

La Mandorla di Toritto è tra le migliori d’Italia e d’Europa, secondo Gambero Rosso. E’ tutelata dal Presidio Slow Food, ed è inserita nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali Italiani (P.A.T.).

Il lavoro del mandorlicoltore non termina mai. Ha inizio ad ottobre fino a gennaio con la potatura delle piante, che fioriscono agli inizi del mese di marzo (fiori bianchi tendenti al rosa), e continua da agosto fino a settembre con la raccolta. Secondo tradizione questa viene effettuata col metodo della bacchiatura, facendo cadere il frutto su reti stese sotto la pianta, o anche con pettini meccanici.

Subito dopo la raccolta si procede con la smallatura, ossia l’operazione con la quale la mandorla con guscio viene tolta dal mallo (buccia verde esterna).

A questo punto avviene l’essiccazione, al sole per 48 ore, così da eliminare l’eccessiva umidità del frutto. Si narra che questa operazione termina quando la mandorla “suona”, cioè quando scuotendola si riesce a sentire il rumore.

Le mandorle essiccate vengono poi sgusciate e/o pelate, a seconda degli usi.

 

Informazioni nutrizionali

La Mandorla di Toritto ha una moltitudine di PROPRIETA’ BENEFICHE:

1 – Ha un alto contenuto di olio e acidi grassi polinsaturi, è in grado quindi di ridurre il colesterolo “cattivo” e protegge dai rischi di ictus ed infarto ;

2 – Aumenta la densità minerale presente nelle ossa, è quindi particolarmente indicata per gli anziani;

3 – E’ ricca di ferro e di vitamine del gruppo B, indicata quindi per contrastare l’anemia;

4 – Grazie alla presenza dei polifenoli antiossidanti, ostacola la formazione dei radicali liberi e delle rughe. E’ quindi un’alleata contro l’invecchiamento cutaneo.

5 – Indicata per le neomamme e per le donne in gravidanza —> BENEFICI DELLE MANDORLE PER LE NEOMAMME

 

Lo snack dello sportivo

Grazie al suo alto valore nutritivo e al contenuto di calcio e magnesio, la mandorla di Toritto è altresì perfetta se si segue una dieta (poiché spezza la fame), se si è sottoposti a forte stress o se si pratica un’intensa attività fisica.

E’ noto come 45 grammi di mandorle al giorno dovrebbero essere sempre presenti nella dieta dello sportivo. Lo testimonia uno studio della Purdue University negli USA.

 

I CONSIGLI DI APULEAT

Tutte le mandorle sono buone?

La risposta è NO.

Un esempio sono le mandorle straniere, come quella California.

Perché è la più diffusa? Semplice, ha una resa del 60% contro il 20% della mandorla Italiana. Per il produttore, quindi, è un bel vantaggio, ma non per il consumatore.

Oltre ad essere molto meno gustosa delle mandorle italiane (fattore questo dovuto all’elevata irrigazione che porta ad avere una resa di tre volte superiore), è anche poco salutare.

Secondo il presidente del consorzio della mandorla di Avola, infatti, l’elevata resa è dovuta anche ai trattamenti fatti, «le mandorle californiane contengono un alto contenuto di aflatossine, cancerogene e neurotossiche». 

Tant’è che nel 2007 la Comunità Europea ne vietò l’importazione denunciandone la tossicità. Tuttavia, in seguito, per motivi di difficile comprensione, la CEE innalzò il livello di aflatossine sulla frutta secca, quindi, ad oggi, continuiamo ad importarne.

Il nostro consiglio, quindi, è quello di prediligere la mandorla italiana e la Mandorla di Toritto, conoscendo il produttore e prestando la giusta attenzione all’etichetta.

 

Mangiare, è incorporare un territorio.
(Jean Brunhes)

 

La Mandorla Biologica della Murgia: