Come si fa la Pasta Madre

Proviamo a dare vita alla Pasta Madre e vediamo passo passo come si sviluppa nell’arco dei giorni.
Sappi che noi proveremo a sviluppare una pasta madre con farine non raffinate, anzi addirittura con grani antichi, al contrario di quello che vedi in giro per il web, dove tutti dicono che è impossibile fare una pasta madre con questo tipo di farine. Per dare valore a questa tesi, spesso si fa riferimento alla forza della farina, ma come abbiamo visto, questo può avere un senso durante la fase di impasto, ma non ha alcun senso quando parliamo di pasta madre. Qui parliamo di dar vita a dei batteri, e l’unica cosa che vogliono è la pappa per crescere.
Spesso avrai sentito dire che non ha senso fare una pasta madre con delle buone farine, meglio farla con farina 0 o 00, “tanto non è cibo che mangeremo noi”… La realtà è un’altra. Sicuramente il fondamento di questa scelta sta nel fatto che una farina industriale raffinata ha un costo di gran lunga inferiore rispetto ad una farina di qualità, non standardizzata con logiche da mercato di massa. Scegliendo questa strada avrai un problema. Immagina di comprare della carne, o del pollo. Dalle analisi risulta che questa carne è buonissima e può tranquillamente essere venduta nella grande distribuzione. Però, in realtà, l’animale dal quale hanno ottenuto quel cibo che mangerai, era rinchiuso 24h su 24h in una gabbia di pochi metri quadrati, è impazzito ed ha sviluppato un cancro. Pensi ancora che quella carne che stai mangiando sia così buona? Lo stesso discorso vale, per esempio, per le uova di gallina. Paghi più le uova di una gallina che è libera di correre e vivere all’aperto, rispetto ad una gallina che è chiusa in gabbia tutto il giorno.
Alla base di questi principi c’è il rispetto della natura. Anche il cibarsi non giustifica il fatto che un animale debba passare una vita d’inferno. Tutto ritorna indietro… Il rispetto che portiamo per la vita altrui ci sarà restituito sotto forma di buon cibo, quantomeno sano.
Ritorniamo al lievito madre… Ricorda che quel lievito che stai creando oggi, domani lo mangerai. Inoltre non parliamo di lievito di birra, dove ne usiamo pochi grammi su una pagnotta di pane, qui parliamo di 100/150 grammi di lievito madre per mezzo chilo di lievitato, oppure 300 grammi per un chilo.
Capisci bene che l’utilizzo di una farina raffinata ti tornerà indietro nel momento in cui mangerai i lievitati prodotti da quel lievito.
Se vuoi conoscere per bene cos’è la pasta madre e come è composta, puoi vedere il nostro articolo in cui trattiamo l’argomento ==> Pasta Madre, cos’è?
Adesso facciamo un piccolo esperimento.
Pasta Madre 1 – ore 7:30
Substrato: semola rimacinata di grano duro
DY (consistenza impasto): 150 -> 40gr farina / 20gr acqua
Temperatura: 26/27°C
Pasta Madre 2 – ore 7:30
Substrato: semola integrale di grano duro
DY (consistensa impasto): 150 -> 40gr farina / 20gr acqua
Temperatura: 26/27° C
Cerchiamo di tenere costanti le variabili temperatura, DY, tempi di rinfresco.
L’unica variazione lo starter di partenza.
Quindi:
– da una parte una semola rimacinata a cilindri, con minore parte cruscale, in questo caso circa 11,5 gr di proteine vuol dire che comunque è presente;
– dall’altra parte una integrale di grano duro, macinata a pietra, con maggiore parte cruscale, in questo caso circa 13 gr di proteine.
Cerchiamo di capire come si comportano i batteri presenti nella crusca, oltre ai maggiori zuccheri quali fruttosio, saccarosio e zuccheri pentosi.
PS: Ti ricordo che in questa circostanza la forza della farina non fa alcuna differenza, in questa fase occorre solo dare da mangiare ai batteri e ai lieviti che devono crescere e farsi strada nella popolazione della nostra Pasta Madre.
Pasta Madre 1 – ore 7:30
Substrato: semola rimacinata di grano duro
Rinfresco: 40gr lievito madre + 40gr farina + 20gr acqua
DY (consistenza impasto): 150
Temperatura: 26/27°C
Substrato: semola integrale di grano duro
Rinfresco: 40gr lievito madre + 40gr farina + 20gr acqua
DY (consistensa impasto): 150
Temperatura: 26/27° C


L’integrale, grazie alla presenza di fibre, ecc.. assorbe più acqua della rimacinata.
Continuiamo a mantenere costanti le variabili temperatura, DY, tempi di rinfresco.
Siamo nella fase due. Da questo momento l’impasto comincia a diventare più acido (si abbassa il PH), questo porta all’inibizione dei batteri negativi a favore dei lattobacilli che gradualmente iniziano a prevalere.
Praticamente siamo in guerra.
Giorno 3.
Intanto ti mostro il risultato prima del rinfresco. Dopo soli due giorni, facendo bene attenzione alla temperatura per far si che si favoriscano i lieviti. (foto 1)
Se hai usato dei contenitori piccoli, sarà il momento di sostituirli con altri più grandi.

Substrato: semola rimacinata di grano duro
Rinfresco: 100gr lievito madre + 100gr farina + 50gr acqua
DY (consistensa impasto): 150
Temperatura: 26/27° C
Substrato: semola integrale di grano duro
Rinfresco: 100gr lievito madre + 100gr farina + 50gr acqua
DY (consistensa impasto): 150
Temperatura: 26/27° CPasta Madre 2 – ore 7:30


Ti confermo le differenze nella consistenza. La pasta madre con semola integrale risulta più compatta, mentre quella con rimacinata, al tatto, risulta più appiccicosa. Come detto, l’integrale tende ad assorbire maggiormente l’acqua.
Continuiamo a mantenere costanti le variabili temperatura, DY, tempi di rinfresco.
Siamo nella terza fase. Da ora in poi cominciano a prevalere i batteri e i lieviti che comporranno il nostro microbiota. E’ tipo la cacciata dei barbari.
Tenuto conto di tutte le variabili, dopo le 72 ore troveremo la flora batterica che si stabilizzerà nel nostro impasto e predominerà.
Quindi, quando dici “ma il mio impasto è troppo acido”, “ma il mio impasto non si gonfia”… Be… Sicuramente dipende da quello che hai combinato in questi primi giorni.
Voglio però mostrarti l’ultimo passaggio e il risultato che ho ottenuto.
Giorno 4.
PM 1 – ore 7:30
Substrato: semola rimacinata di grano duro
Rinfresco: 200gr (circa) lievito madre + 200 grammi farina + 100gr acqua
DY (consistenza impasto): 150
Temperatura: 26/27°C
PM 2 – ore 7:30
Substrato: semola integrale di grano duro
Rinfresco: 200gr (circa) lievito madre + 200 grammi farina + 100gr acqua
DY (consistensa impasto): 150
Temperatura: 26/27° C
Ho impastato e riposto in un barattolo, questa volta abbastanza grande.

A questo punto nel lievito sarà presente la flora batterica che predominerà.
Ricapitolando, queste sono le fasi iniziali di crescita del lievito madre:
– FASE 1: dura circa 24 ore. In questo tempo la popolazione è composta prevalentemente da batteri cattivi, circa il 97%;
– FASE 2: dopo le prime 24 ore l’impasto comincia a diventare più acido (si abbassa il PH), questo porta alla inibizione dei batteri cattivi. Da questo momento iniziano gradualmente a prevalere i lattobacilli (batteri buoni);
– FASE 3: dopo 72 ore troveremo la flora batterica che si stabilizzerà nel nostro impasto e predominerà.
Ricordo che “fino a 5 giorni” vi può essere la presenza di batteri negativi più o meno pericolosi, che resistono anche ad ambienti acidi, e di muffe.
Dopo circa 10 giorni dallo start la pasta madre diventa stabile, ovvero, la popolazione di lattobacilli si stabilizza, rendendo l’ambiente più acido. Così facendo rendono anche la vita difficile per eventuali nuovi intrusi.
Noi saremo più bravi arrivando fino al giorno 15. Dopodiché possiamo ritenere pronta la pasta madre e cominciare con i lievitati.
Ovviamente puoi evitare di raddoppiare le dosi ad ogni rinfresco. Cerca di regolarti in base a quanto lievito utilizzerai.
Se prevedi di panificare dei panetti da 500gr potrai, per esempio fermarti a 250gr di lievito madre. In questo modo ne utilizzerai 100gr per la panificazione e ne rinfrescherai la restante parte.
Ed ecco il risultato dopo 15 giorni di rinfreschi quotidiani, avremo un lievito madre simile a questo.
Questo è appena rinfrescato.
Qui invece puoi vederlo poche ore dopo il rinfresco.
Questo è il risultato della semola di grano duro rimacinata, di grano Senatore Cappelli.
Come puoi vedere il lievito è in perfetta forma, ed è triplicato dopo il rinfresco.
E questa è la dimostrazione che quello che senti dire sul web e sui media sono tutte bufale.
“Ah ma ci vuole per forza la farina 00″…
A te il giudizio.
Ora possiamo divertirci con i lievitati Pugliesi.
Resta sintonizzato per ricevere il corso su:
– Pane di Altamura, passo passo come da tradizione;
– Focaccia Barese;
– Panzerotti Pugliesi, come prepararli perfetti e croccanti.
Ti porterò con me nei nostri laboratori e ti mostrerò tutti i segreti inconfessabili dei nostri artigiani.
Questo è solo un assaggio.
Voglio lasciarti con un mio pensiero che va oltre la scienza e la chimica e la scienza:
ricorda che la pasta madre è vita… non ‘è niente di paranormale… hai dei microrganismi che vivono e, come te, hanno bisogno di mangiare almeno una volta al giorno.
Sarà importante familiarizzare con cibo vivo, differente dalle robacce senza vita che ci propina l’industria. In questo modo vedrai il cibo sotto un’ottica differente, ed inizierai a entrare nella testa dei nostri nonni. Vedrai con i tuoi stessi occhi e proverai sulla tua pelle gli odori e i sapori della nostra terra, proprio come ai tempi di cuma Lillina.
Se hai domande, curiosità, perplessità, o semplicemente per condividere il tuo lavoro, puoi postare sul nostro gruppo, il nostro spazio di condivisione comune a tutti gli appassionati di cucina pugliese.
Prova anche tu a preparare la tua pasta madre e condividilo con noi. Fai delle foto giorno per giorno e prepara un post intitolato [La mia pasta madre] ==> ApulEat – Mangiare Puglia community
Buon lievito madre.
PS: non dimenticare di dargli un nome.
Che la Puglia sia con te!